Si alternano ancora notizie buone e cattive sull’uso di internet per scaricare file multimediali. Mentre in Italia si alternano sentenze che giustificano queste attività solo a fini personali senza lucro, in America si moltiplicano invece prese di posizione diverse.
Un tribunale statunitense infatti ha dato ragione all’industria discografica nella prima causa discussa in tribunale contro un utente che ha infranto la legge sul diritto d’autore scaricando dal web brani musicali e distribuendoli ad altri.
Nella causa civile, la giuria della Corte distrettuale Usa del Minnesota ha riconosciuto ieri colpevole la Signora Thomas di aver infranto la legge sul copyright relativa a registrazioni musicali, secondo quanto risulta dai documenti giudiziari, imponendo alla donna di pagare oltre 9000 dollari per ogni registrazione, per un totale di oltre 200.000 dollari: una cifra che appare davvero fuori luogo.
Secondo la stampa americana si tratta del primo caso del genere relativo al download musicale illegale finito in tribunale su iniziativa delle compagnie discografiche.
In Italia la Siae precisa che scaricare e condividere musica da con migliaia di altri utenti senza pagare i diritti d’autore e’ illegale e danneggia enormemente tutta la filiera della musica: dagli autori, agli interpreti ed ai discografici la cui opera va rispettata come quella di ogni altro lavoratore.
Bisognerebbe però precisare che i prezzi di vendita della musica nel nostro Paese sono tra i più elevati.