ReAct, da CROSSHUB un aiuto concreto alle imprese.

Si sente tanto parlare di aiuti alle imprese, di agevolazioni, di finanziamenti, di smart working. Molte di queste iniziative sono lodevoli, anche se spesso risultano di difficile raggiungimento o a volte, …

Le fake-news, spiegate semplicemente.

Un fenomeno osservato e stranamente non combattuto come si dovrebbe facendo perdere la credibilità dell’intero comparto. Vediamone, forse, il perché. Tutti noi oramai ci imbattiamo in notizie di dubbia provenienza, pubblicate …

Navigare in sicurezza filtrando il Malware e contenuti per Adulti alla fonte, si può.

Oggi vi spiego il funzionamento del DNS di Cloudflare, il “famoso” 1.1.1.1 Innanzi tutto, occorre una breve spiegazione di cosa sia un “DNS”. I server (siti web, posta elettronica ecc) sono …

Questa volta riguarda le (finte?) offerte internet su rete mobile. La multa di circa 350.000 € è stata comminata a causa delle proposte pubblicitarie ingannevoli.

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Innanzi tutto sarebbe interessante che qualcuno pubblicasse l’effettivo pagamento di queste multe sbandierate più per far vedere che l’Antitrust esiste che per effettivi motivi di tutela del mercato.

Tim è stata multata per 300mila euro, Vodafone per 360mila.

A Tim è stata contestata l’offerta «Tim Flat Day». L’azienda aveva inviato ai suoi clienti prepagati un sms con su scritto «Attivato Flat Day fino alle 24», «senza chiederne – afferma l’Antitrust – preventivamente il consenso e senza fornire alcuna informazione in ordine alle relative condizioni economiche».

A Vodafone  invece è stata contestata per il suo dispositivo di connessione ad internet denominato «Internet Key», la “chiavetta” Usb che, collegata al computer, consente di accedere a internet attraverso la rete di telefonia cellulare. «Se ti abboni è gratis» era lo slogan della pubblicità televisiva. Secondo l’Autorità, «la scelta operata di enfatizzare», nel relativo spot «la gratuità della fornitura della chiavetta a fronte della condizione della sottoscrizione di un abbonamento presenta un carattere fuorviante». Non si evidenzia, infatti, adeguatamente che l’effettiva natura dell’offerta risiede in un abbonamento di durata prolungata nel tempo.

Insomma, i consumatori sanno benissimo che le offerte di tutti i grandi operatori sono spesso fumo negli occhi, come tutti gli operatori sanno bene che le multe o non saranno mai pagate o comunque gli importi, rispetto ai milionari introiti, rappresentano una bazzecola per i loro bilanci.

La notizia offre l’ennesimo spunto per ricordare…ma WI-MAX che fine ha fatto? Come scrissi tempo fa  non credo proprio che il succulento mercato internet nel nostro paese cambierà mai in maniera interessante, almeno sino a che si lascierà lo strapotere ai nuovi e vecchi monopolisti.

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giovanni@prignano.it

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