ReAct, da CROSSHUB un aiuto concreto alle imprese.

Si sente tanto parlare di aiuti alle imprese, di agevolazioni, di finanziamenti, di smart working. Molte di queste iniziative sono lodevoli, anche se spesso risultano di difficile raggiungimento o a volte, …

Le fake-news, spiegate semplicemente.

Un fenomeno osservato e stranamente non combattuto come si dovrebbe facendo perdere la credibilità dell’intero comparto. Vediamone, forse, il perché. Tutti noi oramai ci imbattiamo in notizie di dubbia provenienza, pubblicate …

Navigare in sicurezza filtrando il Malware e contenuti per Adulti alla fonte, si può.

Oggi vi spiego il funzionamento del DNS di Cloudflare, il “famoso” 1.1.1.1 Innanzi tutto, occorre una breve spiegazione di cosa sia un “DNS”. I server (siti web, posta elettronica ecc) sono …

copyrightTiscali  ha diffuso sul suo sito ufficiale immagini di opere tutelate dalla legge sul diritto d’autore, senza richiedere l’autorizzazione né corrispondere i diritti d’autore. Il Tribunale di Roma ha riconosciuto valida la denuncia della Società Italiana Autori Editori (SIAE), che sul canale Tiscali-Arte aveva rilevato opere di 170 pittori famosi, tra cui Balla, Chagall, De Chirico, Francesconi, Giacometti, Guttuso e Klimt. Immagini che potevano essere ingrandite, stampate e spedite.

“La Società Tiscali aveva eccepito la legittimità della riproduzione di tali opere – in quanto funzionale all’informazione su mostre, musei e tutto ciò che accadeva nel mondo dell’arte – secondo quanto previsto dall’art. 65, 2°comma della legge sul diritto d’autore, che consente la riproduzione o comunicazione al pubblico di opere protette, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca e nei limiti dello scopo informativo su avvenimenti di attualità”, si legge nel comunicato SIAE.

Il Tribunale, però, ha riscontrato la totale mancanza di questi presupposti, e quindi disposto l’inibizione della riproduzione, la condanna di Tiscali al risarcimento danni alla SIAE di 40 mila euro e la pubblicazione della sentenza su Corriere della Sera e Repubblica.

Secondo il Tribunale quindi, non si è trattato quindi  di  “diritto di cronaca”, ma riproduzione illecita di opere tutelate, con vero e proprio scopo di lucro visto che il sito mostra in bella vista annunci pubblicitari contestualizzati con il contenuto della pagina.

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giovanni@prignano.it

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