ReAct, da CROSSHUB un aiuto concreto alle imprese.

Si sente tanto parlare di aiuti alle imprese, di agevolazioni, di finanziamenti, di smart working. Molte di queste iniziative sono lodevoli, anche se spesso risultano di difficile raggiungimento o a volte, …

Le fake-news, spiegate semplicemente.

Un fenomeno osservato e stranamente non combattuto come si dovrebbe facendo perdere la credibilità dell’intero comparto. Vediamone, forse, il perché. Tutti noi oramai ci imbattiamo in notizie di dubbia provenienza, pubblicate …

Navigare in sicurezza filtrando il Malware e contenuti per Adulti alla fonte, si può.

Oggi vi spiego il funzionamento del DNS di Cloudflare, il “famoso” 1.1.1.1 Innanzi tutto, occorre una breve spiegazione di cosa sia un “DNS”. I server (siti web, posta elettronica ecc) sono …

PASADENA, California L’e-commerce sarà la morte del commercio tradizionale? Lo shopping online segna la fine del negozio di quartiere? Secondo neuroscienziati del California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena, dopo aver condotto uno studio, pubblicato sull’American Economic Review, che analizza il comportamento dei consumatori alle prese con lo shopping virtuale o reale, questo non accadrà. Si è scoperto che gli acquirenti che possono vedere e toccare la merce sono disposti a pagarla fino al 50% in più.

L’esperimento cardine consisteva nel presentare prodotti alimentari in tre modalità differenti: descritti con un semplice testo, raffigurati su un monitor o disposti su un vassoio a portata di mano, e d’olfatto. La presentazione in “carne e ossa” ha avuto più successo, tanto che i consumatori si sono dichiarati propensi ad aprire il portafogli con più generosità. Merito dei meccanismi biologici tirati in causa dalla vicinanza fisica della merce, definisce il neuroscienziato del Caltech Antonio Rangel.

Fonte: http://media.caltech.edu/press_releases/13380

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