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il fallimento pixmania: la vita difficile degli operatori ecommerce


Molti immaginano la relativa facilità apparente della vendita online, pochi sanno che al contrario le difficoltà quotidiane rendono a volte dura e impossibile una normale gestione operativa.
Ora la bomba ad orologeria, con tutto il suo schiacciante peso, si chiama Pixmania.

Pixmania è il noto e datato portale di vendita online presente praticamente in tutti i paesi europei.

Il gruppo, tra l’operatività tradizionale con i suoi negozi fisici e le attività online, nel 2015 occupava circa 400 persone.

Sino a qualche anno fa la proprietà è stata del gruppo Dixon, per intenderci il gruppo che ha interessi anche in Unieuro, mentre dal 2013 è stato rilevato dal gruppo tedesco Mutares.

Pixmania opera ne più ne meno come Amazon: si tratta di un marketplaces dove anche venditori terzi oltre Pixmania, offrono i propri prodotti. La vendita ai Clienti viene effettuata pagando Pixmania (similmente ad Amazon) che a sua volta dovrebbe poi girare l’incasso dopo due/quattro settimane al venditore.

Cosa accade ora? che il tribunale di Nanterre (Parigi) competente territorialmente perché Pixmania è Francese, ha dichiarato l’insolvenza di Pixmania, la quale sembrerebbe non essere in grado di pagare stipendi e incassi trattenuti.

Articolo dal “Figaro”:
http://www.lefigaro.fr/societes/2016/01/05/20005-20160105ARTFIG00317-pixmania-contraint-au-redressement-judiciaire.php

Sembrerebbe che Pixmania abbia accumulato nel solo 2015 un passivo di ben 25 milioni!

E’ una situazione gravissima perchè il marketplaces si configura di fatto quale “intermediario finanziario” probabilmente non avendone i requisiti, con il risultato che centinaia di venditori in tutta Europa si sono ritrovati da un giorno all’altro senza poter incassare i soldi delle vendite.

Una situazione che può portare alla chiusura i venditori aderenti, senza alcuna tutela finanziaria ne giuridica.

Questa tegola cade sulla testa sopratutto dei piccoli/medi venditori che aderiscono alle piattaforme di vendita.

Problemi che si sommano con i centinaia di casi di azioni e soprusi che si registrano al danno di questi ultimi, sempre più lasciati allo sbando e senza alcun sostegno. Basta cercare in rete, sui forum, nei gruppi quello che accade ai venditori con gli atteggiamenti dispotici e schizofrenici di Amazon, Ebay Paypal e simili.

Qualcuno dirà… è il rischio imprenditoriale che si corre, ma non è affatto così: situazioni come questa sono più aderenti a fatti di cronaca recente con Banche che sottraggono fondi ad ignari correntisti che alla eventuale malgestione d’impresa.

Chi fosse interessato ad approfondire il tema, oppure chi è rimasto intrappolato, schiacciato in questi casi, non esiti a contattarmi per quel minimo di supporto comune che possiamo produrre insieme.