Paypal non rimborsa le commissioni ai venditori, è un furto?
Come è possibile che alcuni colossi possano agire senza alcun rispetto per le norme, anche le più elementari? In Italia, come al solito, per “loro” tutto è ammesso. Potrebbe apparire…
Come è possibile che alcuni colossi possano agire senza alcun rispetto per le norme, anche le più elementari? In Italia, come al solito, per “loro” tutto è ammesso. Potrebbe apparire…
Il 24 febbraio Altroconsumo ha resa pubblica una propria indagine effettuata su campioni di prodotti acquistati online, decretando a parer loro un mercato, quello online, rischioso e pericoloso. E’ davvero…
E così sembra finita la storia di Pixmania, il pioniere europeo di commercio online con oltre 400 dipendenti.
Promoroma, nell’ambito delle attività per lo sviluppo e la promozione della filiera editoriale sul territorio di Roma e provincia, sta sviluppando un progetto per valorizzare l’offerta culturale dei piccoli editori che vi operano.
Il commercio elettronico prende sempre più piede tra le piccole aziende italiane. I motivi che spingono le imprese ad avviare un’attività di vendita online sono numerosi, primo fra tutti l’investimento contenuto, poiché un negozio online non comporta costi per locali e personale, né l’impiego di particolari risorse finanziarie, offrendo di contro visibilità globale dei prodotti offerti.
Le farmacie potrebbero aprire le porte alla vendita online.
Le farmacie online potrebbero essere la propria frontiera del commercio elettronico. Il ministro della sanità Fazio non esclude l’ipotesi che anche l’Italia possa dare via libera alle farmacie on-line. A Bruxelles per il Consiglio dei ministri della salute europei, Fazio ha precisato che la vendita on line sara’ possibile ”solo per la vendita di farmaci senza ricetta”.
In Italia al primo posto in Europa nell’acquisto on line dei biglietti dei treni e degli aerei. Tuttavia i balzelli digitali frenano il decollo del commercio elettronico in un paese che è ancora sotto la media Ue per numero di famiglie collegate a Internet. Occorre per questo rimuovere i “balzelli digitali”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Autorità di garanzia nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, nel corso della sua Relazione al Parlamento.