Ho scelto un’immagine forte per esaltare una notizia che potrà senza dubbio minare il mercato del commercio elettronico.
I consumatori meno attenti potrebbero ritenere corrette certe notizie, non pensando ai risvolti economici per tutti gli operatori che sarebbero costretti ad aumentare considerevolmente i prezzi di vendita rendendo di fatto inutilizzabile un metodo di acquisto, il commercio elettronico, che permette risparmi e praticità a milioni di consumatori europei.
Mi sono trovato spesso a parlare della responsabilità civile di chi scrive online. I nostri tempi sono caratterizzati dalla facilità di espressione utilizzando la rete, e questo è senz’altro positivo e denota la capacità di una società di garantire la democrazia. Per questo è sempre importante garantire la libertà di espressione senza censure preventive.
Ma come tutte le opportunità mal gestite, questa possibilità può trasformarsi in un boomberang per chi incautamente pensa di poter scrivere ed agire online senza alcun freno inibitorio. Un fatto è certo: chi scrive online fatti non dimostrabili o denigra ingiustamente le persone può essere perseguito civilmente e penalmente. Una eventuale causa civile porta alla condanna certa del denigratore.
Notizia recente è che anche Facebook può essere portatore di grane per chi passa il suo tempo sparlando delle persone, online. Leggete la notizia apparsa sul sito di Studio Cataldi e fatevi un’idea di quello che potrebbe accadere a chi pensa che sulla Rete è possibile fare di tutto…